domenica 31 marzo 2013

Pasqua col Wafer


La foto non è mica mia! L'ho trovata su google, mi è piaciuta e l'ho inserita 
Non tutte le labirintiti vengono per nuocere. Così su due piedi riesce difficile credere che una reclusione forzata di 6 giorni (e mi sa tanto che non siano ancora finiti) abbia anche un solo aspetto positivo. Invece è proprio così, perché non solo ho ripreso un uncinetto in mano per partecipare alla nobile iniziativa mettiamoci una pezza, per spedire le quali (pezze) mi sono anche lanciata in una semilite con uno scortese e villano corriere, ma mi è anche venuta una gran voglia di imparare punti e tecniche nuovi ché, hai visto mai che scopiazzando e studiacchiando qua e là, mi venisse l’estro e la creatività di inventarmi qualcosa di mio?

Se penso che poco meno di due anni fa io, l’uncinetto e i filati eravamo tre meravigliose linee parallele, e adesso invece non solo ambisco a non scopiazzare più schemi altrui, ma mi lancio nel mio primo post di “istruzioni ad eseguire”.

Qualche tempo fa ho scoperto l’esistenza del Punto Wafer. Bello, morbido e paffuto, ma quando tre giorni fa mi sono messa alla ricerca di qualche istruzione per realizzarlo, sono rimasta alquanto delusa. Pochi post poco chiari, qualche tutorial in lingua inglese. Però, com’è che si dice? Chi la dura la vince. Prova, riprova, monta e rismonta, ci sono riuscita, anche senza aver capito un granché delle istruzioni.

Partiamo col dire che bisogna realizzare una catenella di lunghezza a piacere, l’importante è che sia di un numero di punti multiplo di 3 +1. Questa cosa l’ho capita dopo aver smontato il lavoro 3 volte, perché i conti non tornavano ed ero convinta di aver saltato qualche maglia. Quando per 3 volte i conti non tornano, o ti dai della demente, o cerchi di capire quale sia il problema perché si, ogni tanto può capitare di saltare un punto, ma 3 volte di seguito mi era sembrato un pelino eccessivo. Quindi, ricapitolando, sapendo che, una volta fatto il primo giro di base, si dovrà iniziare con una maglia alta e seguire uno schema di 3 maglie, come dicevo prima, la catenella dovrà essere di un numero di punti multiplo di 3+1.

Dopo la catenella, il primo giro lo si può eseguire, a piacere, con la maglia alta o la maglia bassa. Anche qui, di tentativi ne ho fatti parecchi, ma il risultato più soddisfacente me l’ha dato quello con le maglie alte.

Così, fatta la catenella, fatte le maglie alte, ci si trova una sorta di balaustrina, con tutte le colonnine allineate e a questo punto si inizia con lo schema vero e proprio, che è semplicissimo:
giri pari: 1 maglia alta, *2 maglie alte in rilievo, 1 maglia alta*. Ripetere da * a * fino alla fine
giri dispari: 1 maglia alta, *2 maglie alte, 1 maglia alta in rilievo *. Ripetere da * a * fino alla fine
Alla fine di ogni giro, eseguire 3 catenelle volanti, che costituiranno la prima maglia alta del giro successivo (quella indicata prima del simbolo *).

La cosa divertente è stata scoprire come si esegua la maglia alta in rilievo. Si passa l’uncinetto intorno alla “colonnina” della maglia alta sottostante. Ovvero, a guardare bene le maglie alte, queste non sono “fisse”, ma sui lati sono “elastiche”, pertanto è possibile far passare l’uncinetto intorno ad esse. Il procedimento è questo:
gettare il filo sull’uncinetto;
far passare l’uncinetto intorno alla maglia alta sottostante;
far passare filo attraverso la prima maglia che si trova sull’uncinetto;
eseguire una maglia alta normale, ovvero gettare nuovamente il filo e farlo passare attraverso le prime due maglie; gettare un’ultima volta il filo sull’uncinetto e chiudere il punto facendo passare il filo attraverso le ultime due maglie rimaste sull’uncinetto.


I giri pari sono quelli che si lavorano “al rovescio” e delineano la linea orizzontale in rilievo. I giri dispari sono quelli che si lavorano “al dritto” e disegnano l’interno del quadretto.

Un altro “trucchetto” per lavorare questo punto è che su ogni maglia alta in rilievo, si lavora una maglia alta in rilievo, e su ogni maglia alta regolare, si lavora una maglia alta regolare. Questo è molto rilassante, perché non ci si deve isolare e contare altrimenti si perde il filo, nel letterale senso della parola, ma si possono anche scambiare quattro chiacchiere con i presenti, perfino oggi dopo il pranzo di Pasqua, in compagnia nonne, suocere e zie!

Tutto chiaro, no?

Ah, quasi dimenticavo... Buona Pasqua!

1 commento:

Se mi commenti, io sono contenta!

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