mercoledì 6 luglio 2011

CaT 2011 Sogni e Desideri: Me la merito la felicità perché... (68 di 365)

Lunedì è iniziata la Caccia al Tesoro di Mammafelice “Sogni e Desideri”.

Quest’anno ho aderito con entusiasmo e convinzione perché non erano previste prove di abilità… manuale. Ma avrei dovuto aspettarmi una CaT altamente impegnativa… Ormai Barbara la dovrei conoscere!!

La prima tappa recita così: “ditemi quali sono i vostri talenti, le vostre qualità. Ditemi perché vi meritate di essere felici. Ricordate a voi stesse chi siete, e perché siete importanti, e perché vi piacete. Rispondete alla frase: Me la merito, la felicità, perché…

Robetta da niente, insomma…

martedì 5 luglio 2011

Giorno 8 (67 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com


Lunedì 4 luglio 2011

Per quest’anno, la nostra avventura è finita oggi.
Ma non volevo chiudere questa giornata senza ringraziare pubblicamente tutte le amiche, reali e virtuali, che mi sono state vicine in questi 9 giorni, soprattutto negli ultimi 3 che sono stati, senza dubbio, i più difficili degli ultimi tempi.

GRAZIE!
Grazie di cuore

Siete state meravigliose. Mi avete supportata e sopportata con ogni mezzo a vostra disposizione.
Siete riuscite a strapparmi anche qualche risata, mentre digitavo freneticamente sulla tastiera e le lacrime mi uscivano dagli occhi come un fiume in piena, senza che io potessi fare nulla per impedirlo (ma questo sono riuscita a non confessarlo sul momento).

GRAZIE!

sabato 2 luglio 2011

Giorno 5 (66 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com


Venerdì 1 luglio

Tanto per cominciare, sono sopravvissuta alla tragedia che ci hai fatto sfiorare.
Sentirti così disperato e non essere lì con te, ma a 250 km di distanza, impotente, è stata una delle peggiori esperienze della mia vita. Ed ho preso coscienza del fatto che non sarà né la prima, né tantomeno l’ultima, volta che succederà.

Siamo però riusciti a farti sentire il nostro essere completamente con te.

Un po’ perché ero stremata per la mattinata, un po’ perché il caldo ci ha messi letteralmente ko, non ho portato i fratelli al “pacco giochi”. Ma in serata ci siamo rifatti alla grande: pizza con gli amici. E non in una pizzeria qualsiasi, ma in quella in cui andavamo noi una o due vite fa, quando non eravamo neanche ufficialmente una famiglia.

Con tutto il trambusto della sera mi sono dimenticata di raccontarti che, alla fine, ieri ho portato Francesco al cinema, a vedere Cars 2. Ci siamo regalati veramente un pomeriggio da sogno!

Cronaca di una tragedia sventata (65 di 365)


La crisi del 5 giorno non l’avevo assolutamente messa in conto. E ho fatto male, malissimo. Non ero preparata.

La tragedia si è scatenata giovedì notte, proprio mentre finivo il post del quarto giorno.
Alle 23.30 Tommy ci ha telefonato dal cellulare di un compagno di stanza (nonostante il regolamento invitasse ad evitare di dare i cellulari ai figli...)ed era in lacrime, per la nostalgia.

Come sono riuscita a consolare la nostalgia, è uscito fuori che aveva qualche problema di relazione con uno dei compagni di stanza.

Visto che cercavo di ridimensionare il problema col compagno di stanza, mi ha stroncato con un "mamma non ce la faccio a fare 15 giorni! Voglio tornare a casa prima!".

A mezzanotte, nonostante non fosse l’ora migliore per intavolare amabili conversazioni, abbiamo deciso di telefonare alla direttrice.

Ci ha detto che, in effetti, aveva notato qualche cosa tra i bambini, ma che aveva pensato di aspettare ad intervenire. Visto e considerato il disagio di Tommy, ha saggiamente deciso di intervenire seduta stante, di parlare con lui e di tranquillizzarlo.

Un po’ prima dell’una di notte, ho provato a sentire se la chiacchierata ha avuto qualche benefico effetto. Macché! Tommaso sempre in lacrime e sempre deciso a voler venire via domenica.
Ci siamo dati la buonanotte tra una lacrima (la sua) e un sospiro (il mio), con la promessa che ci saremmo risentiti stamattina, entro le 9.00

Sperando che la notte avesse portato via ogni velo di tristezza e che il sole avesse portato con sé un nuovo buon umore, ho mantenuto la promessa di telefonargli subito dopo la colazione. Invece stessa scena: “faccio solo una settimana”.

Ma stavolta le motivazioni erano diverse. Mi ha detto di annoiarsi; di non si divertirsi; che tutto fosse brutto.

Non so fino a quanto ho contato per ricacciare indietro la mia disperazione e la mia impotenza. Recuperato un briciolo di saggezza, sono riuscita a fargli notare che nei primi 4 giorni in cui ci siamo sentiti, lui era entusiasta, felice, che non faceva che ripetere quanto tutto fosse bello e che voleva tornarci con noi.

Finalmente uno spiraglio: mi dice che no, non fa tutto schifo, qualcosa si salva... E si lascia sfuggire che domenica i suoi 3 compagni di stanza (stanza da 4) se ne vanno via, 
perché fanno solo una settimana, e che lui si ritroverà da solo... al massimo con un bambino nuovo....

aaaaahhhhhhhhhhh allora era questo il problema? Forse…

Stamattina abbiamo avuto un fitto scambio di telefonate, Mamma-Direttrice; Papà-Mamma; Papà -Direttrice; di nuovo Mamma-Direttrice; Mamma-Papà.
Un mal di testa….
E per finire, dopo pranzo, Papà-Tommaso.

Qualcosa, finalmente, deve aver funzionato perché Tommy si stava rasserenando. Era tornato a divertirsi. I problemi stavano lasciando il posto ad un ritrovato entusiasmo.
Farà anche la seconda settimana...

… ma, per domenica, ci ha chiesto di partecipare al Final Show.

venerdì 1 luglio 2011

Giorno 4 (64 di 365)

Immagine presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com


Giovedì 30 giugno

Sono solo quattro giorni che ti abbiamo lasciato al Summer Camp, e a me invece sembra passato almeno un mese.

Un mese fa eravamo ancora nel pieno della nostra routine quotidiana. Un mese è volato quasi in un lampo, e questi quattro giorni sono sembrati un’eternità. Devo assolutamente evitare di pensare che ne mancano ancora dieci.

Francesco oggi ha messo mano, per la prima volta, al suo libro dei compiti per le vacanze. Meglio iniziare a portarci avanti col lavoro.

Per Michela, invece, oggi si è concluso un ciclo importante della sua vita: l’asilo nido. Non me ne ero resa conto completamente, fino a che non sono andata a riprenderla oggi pomeriggio.

Ci siete andati tutti e tre in quel Nido. Tutti e tre siete entrati che neanche gattonavate e ne siete usciti correndo.

Anche questo è diventare grandi. 
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