martedì 5 aprile 2011

Esempio e buon esempio (44 di 365)

Ultimamente mi sono soffermata a riflettere su quanto sia importante per i figli (almeno i miei, ma non credo siano gli unici… vero???) trovare delle conferme nel passato di noi genitori.

Ormai è un classico, qualsiasi sia l’argomento di conversazione (studio, amicizie, hobby etc), la domanda è quasi sempre la stessa: “Anche tu facevi così, mamma?”. Vogliono sapere tutto. Quali siano stati i miei errori; le mie scelte; i miei successi. E soprattutto, quando li rimprovero, mi chiedono se mia mamma facesse lo stesso con me.

E io?

Finché si parla di amicizie, anche se sono stata una “bambina difficile”, posso sempre fornire esempi positivi.

Ma come la mettiamo con quei lati oscuri per i quali a loro chiedo il massimo senza poter fornire un esempio da seguire? Basta dire “Anche se io qui ho mancato, vorrei che tu ce la facessi”?

Tempo fa, mentre eravamo in macchina (il nostro salotto di elezione) destinazione “scuola”, abbiamo avuto una conversazione molto interessante su “mamma, ma tu fumavi?”. Dopo aver “confessato” i miei peccati, siamo passati alla domanda B “E Nonna? Che ti diceva nonna?”… E che mi diceva nonna? Mia mamma ha sempre voluto che io fumassi solo in casa, e successivamente, che io avessi sempre in tasca il mio pacchetto di sigarette. Questo per evitare che mi venisse offerto chissà che… L’ho già detto che mia mamma era una donna letteralmente illuminata e di rara apertura mentale, vero?

Io non so come potrei reagire se mi dovessi trovare dalla parte di mia mamma, ma di sicuro mi porrei il problema di fare pistolotti moralistici senza diritto di farne. Potrebbe bastare dire loro che io mi sia limitata alle sigarette e che mi imposi di smettere, decisamente con successo, tre anni prima di rimanere incinta, per essere sicura di non “ricadere”?

Quando arriva il momento in cui un genitore smette di essere un esempio da seguire e diventa, agli occhi di un figlio, semplicemente un genitore?

7 commenti:

  1. bellissimo post. non ho risposte, ma ho le stesse domande...

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  2. Grazie cara! E' importante sapere di non essere sola a pormele :)

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  3. E chi lo sa???
    I miei chiedono "ma ai tuoi tempi facevi così e facevi cosà???".........facendomi sentire una sottospecie di dinosauro estinto...
    Terribile poi quando commentano "nonna mi ha detto che tu hai combinato questo guaio, che hai rotto quell'altro, che ti sei presa una mega sgridata per la marachella xx...anche tu eri tremenda, eh?"

    Diciamo che affronto le cose man mano che si presentano...

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  4. uh,e io che penso sia complicato gestire la velocità di questi quattro anni e mezzo...

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  5. secondo me l'importante è far capire ai nostri figli che per loro ci aspettiamo il meglio,riconoscere che a volte abbiamo sbagliato ma questo per loro non deve essere una giustificazione ma uno stimolo.
    credo anche che tra il dire e il fare.....
    noi ci resta che crescere con loro e per loro!

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  6. In generale convivere con le proprie zona d'ombra credo sia la cosa più difficile da affrontare se poi si tratta di condividerle o edulcorarle con i propri figli è assolutamente devastante ... In realtà bisogna fare i genitori come si è nella vita con tutte le nostre imperfezioni e comunque il fatto di non essere soli a farsi certe domande alcune volte serve a colmare i momenti d'indecisione mammesca

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  7. Per i figli saremo sempre degli esempi, certo a volte giusti a volte sbagliati...l'importante è esserci, sempre e comunque...le domande me le pongo anche io sempre!!

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Se mi commenti, io sono contenta!

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