Resto sempre incantata nel vedere come i miei figli affrontino, sereni e sicuri, le tappe importanti della loro vita.
Ognuno di loro ha un proprio modo di affrontare le situazioni ma, osservandoli bene, sembrano proprio l’uno l’evoluzione dell’altro e, o perché “donna” o perché “terza”, si è già capito che Briciola ci darà del filo da torcere.
Ma è così bello vederla all’opera. Ed è nelle volte in cui riesco a smettere di “pilotarla” e mi lascio, invece, guidare da lei, che mettiamo a segno le migliori conquiste, l’ultima delle quali ieri sera.
Qui in montagna lei ha sempre dormito in camera con noi, prima nella culla, poi nel lettino da viaggio. Ma da quest’estate ha voluto dormire sempre e solo nel lettone, rendendo la presenza del lettino un inutile ingombro in camera da letto. Così ieri pomeriggio abbiamo deciso di chiuderlo e toglierlo di mezzo.
Quando ier sera ho avviato le manovre di impigiamamento, le ho chiesto scherzosa “Vediamo un po’ se indovini cosa manca in camera di Mammapapà?”. Non c’ha pensato neanche un istante: “Il lettino mio!!”.
E, affatto preoccupata, è andata a cercarlo nelle altre stanze.
Non trovando alternative migliori, ha scelto per sé il letto di Francesco. Al contrario, mi sarei aspettata di vederla correre sul lettone. Invece era semplicemente pronta. Pronta per trasferirsi in camera del fratello, nella quale gioca da tempo e che, quindi, sente familiare.
Dove avrebbe dormito Francesco, se lei si fosse impossessata del suo letto? E’ evidente che andava trovata una soluzione alternativa. E quando ha visto come, da sotto il letto del fratello, ne stesse magicamente uscendo un altro, ha iniziato ad emettere dei gridolini deliziosi “Eccolo il mio lettino! Eccolo il lettino mio!”. E ha partecipato a tutte le fasi di preparazione del suo letto.
Ci sono voluti tre giri di coccole e ninnananne ma, alla fine, si è addormentata con un sorriso dipinto sul suo visino di porcellana.