giovedì 4 novembre 2010

Siamo stati adottati



Come succede da ormai 3 anni e mezzo a questa parte, anche il week end appena passato, quello caratterizzato dalla notte di Halloween e dal ritorno dell’ora solare lo abbiamo trascorso nel nostro Paradiso personale, la nostra casetta di montagna.

Sabato sera, proprio mentre io constatavo, con orrore e sgomento, come la nostra Briciola fosse stata selvaggiamente colpita da una malattia “infettiva acuta e contagiosa”, la scarlattina, il resto della famiglia constatava con stupore e sorpresa come un cucciolo di cane, io non me ne intendo affatto ma oserei ipotizzare di razza bastarda, avesse eletto la nostra casa a sua casa.

Dal momento che da subito era apparso chiaro a tutti che l’ospite non avesse nessuna intenzione di abbandonare il campo, si è reso ovviamente necessario trovargli un nome. Così, non mi ricordo neanche bene come e perché, abbiamo iniziato a chiamarlo Palladipelo. C’è stato anche un tentativo di Rufus, ma lui rispondeva solo a Palladipelo.

Domenica sono uscita per andare in Paese a comperare le medicine per Briciolina, e mi ha fatto un certo effetto tornare a casa e trovarlo lì, dritto in veranda, e vedermelo poi correre incontro festante.

Non avendo a disposizione cibo per cani, lo abbiamo nutrito con quello che c’era in casa, grassetti scartati dalla braciolata, una salsiccetta cotta ad hoc con una cucchiaiata di ragù avanzato della pasta al forno, un paio di mestoli di zuppa di legumi… e quanto gli sono piaciuti i legumi! Gli avranno fatto male? Mah, io credo di no.

Lunedì siamo dovuti tornare a Roma. I bambini erano convinti che, una volta capito che ce ne stessimo andando, Palladipelo avrebbe fatto di tutto per saltare in macchina con noi. E avevano proprio ragione. Appena ha intuito che non l’avremmo portato con noi, è rientrato di corsa in giardino e si è messo seduto dritto al cancello. E ci guardava andare via. Poi è uscito dalle sbarre del cancello ed è corso dietro alla macchina per qualche centinaio di metri.

La pancia mi diceva di portarlo a casa. Ma, fortunatamente, la testa ha avuto la meglio. Grazie soprattutto a mio marito. Ma nulla può impedirci di sperare che Palladipelo decida di aspettarci per altri 10 giorni. Caspita! 10 giorni sono veramente tanti!

2 commenti:

  1. Il piccolo Palladipelo ha aspettato?

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  2. Sono un po' in ansia perché, per diversi motivi, non siamo riusciti ad andare in montagna... e temo che 15 giorni siano veramente tanti... Però, in un angolino del mio cuore, io ancora lo spero di ritrovarlo...

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Se mi commenti, io sono contenta!

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